
La scienza transculturale a scuola
L'approccio transculturale trova terreno di applicazione fruttuoso e socialmente rilevante nelle scuole: ciò in virtù tanto della loro qualità di Istituzione, quanto delle specifiche caratteristiche che rendono la scuola (le classi, i corridoi, le mense, le sale di colloquio genitori-insegnanti) un luogo significativo dell'esperienza dei bambini, dei ragazzi ed uno snodo importante di comunicazione e sviluppo di competenze interculturali negli adulti stessi. Nelle scuole, le persone si incontrano ed interagiscono mettendo in gioco le concezioni proprie di cura, famiglia, educazione, crescita personale, aggregazione, prospettive future, e tutta la costellazione di valori e vissuti emotivi correlati all'istruzione.
La scienza transculturale guarda a ciascun individuo come oggetto di trasmissione culturale e soggetto di selezione psicologica: un allievo italiano - così come uno 'straniero' - costruisce la propria identità attraverso le esperienze dell'ambiente famigliare, comunitario e dei pari, attingendo profondamente dall'esperienza scolastica quotidiana e da come questa viene interpretata nella famiglia di appartenenza. Culture diverse si affacciano nella scuola a partire dalle famiglie italiane così come da quelle straniere, per questo motivo l'approccio transculturale nella scuola cerca sempre di estendersi all'intera comunità di un istituto. Tuttavia, è opportuno considerare come i fenomeni di migrazione abbiano posto l'accento, in Italia, su dimensioni di conflittualità e su difficoltà legate agli alunni 'stranieri' (presenza, inserimento, lingua, ...): per tale motivo, lavorare nella scuola porta spesso ad introdurre un'ottica transculturale a partire da segnalazioni di disagio negli alunni 'stranieri'.
Chi si intende generalmente nelle scuole italiane oggi con la definizione 'alunno straniero'? Agli alunni figli di immigrati è necessario aggiungere i figli di coppie miste, italiana-straniera o di genitori stranieri di diversa provenienza. Si avranno pertanto i seguenti raggruppamenti (che presentano evidentemente aree di sovrapposizione):
· Alunni senza cittadinanza italiana
· Alunni con cittadinanza italiana, prima generazione
· Alunni con cittadinanza italiana, seconda generazione
· Figli di coppie miste (italiano-straniero, straniero-straniero)
· Ricongiungimenti
Aree di criticità ed intervento
Ciascuna delle suddette situazioni presenta problematiche comuni, ascrivibili all'area dell'inserimento nelle molteplici realtà territoriali, nell'intreccio di linguaggi e norme culturali che sottostanno alle relazioni sociali ed interpersonali della comunità. Alcune realtà presentano nodi di disagio che si declinano in modo più specifico, legati a variabili culture sensitive quali:
· modalità di fare esperienza influenzata da matrici di significato culturalmente plasmate
· progettualità migratoria e processo di attraversamento culturale
· modalità di abitare il territorio, di esperire gli spazi aperti, la casa, gli spazi comuni, le istituzioni, i luoghi di aggregazione sociale
· instabilità della situazione socio-economica, spesso caratterizzata da cambiamenti nello status dettati dalla migrazione
· problematiche connesse all'identità individuale e del sistema famigliare innescate da fenomeni quali ricongiungimenti familiari, condizioni lavorative, condizioni abitative, presenza-assenza di parenti residenti, possibilità di praticare il proprio credo religioso, nuove relazioni interpersonali, ...
Nella fattispecie, sono state riscontrate nella scuola alcune situazioni di disagio che costituiscono rischio di dispersione scolastica per gli alunni stranieri (così come definiti in precedenza):
· Assenze prolungate legate a situazioni in cui un genitore, per ragioni connesse alla migrazione, richiama i membri della famiglia intorno a sé, o il nucleo famigliare si richiude su se stesso per questioni legate ad un difficile processo di adattamento o a motivazioni più specifiche.
· Difficoltà di comunicazione scuola-famiglia intensificate da variabili individuali o del sistema famigliare di matrice culturale.
· Trasferimenti temporanei degli alunni nei paesi di provenienza per via di una frammentazione dell'esperienza del nucleo famigliare in Italia, con effetti sul processo di sviluppo dei figli e sul piano delle relazioni genitori-figli.
· Difficoltà nel diagnosticare problematiche specifiche in alunni il cui vissuto include un processo di adattamento (che può essere esteso ad ogni situazione di cambiamento) e di attraversamento di culture (linguaggio, apprendimento, condotta, prassie, iperattività, ansia, ...).
· Difficoltà di comprensione, accettazione, azione in situazioni in cui un disturbo specifico (es. dell'apprendimento DSA) complessifica l'esperienza scolastica di un alunno straniero ed il vissuto della sua famiglia.
Alla luce di tali considerazioni si ritiene di grande importanza la presenza di una progettualità specifica nell'area transculturale, con la presenza/consulenza di un professionista specialista i cui interventi saranno rivolti a perseguire, ad esempio, i seguenti obiettivi:
· Promuovere azioni che favoriscano lo sviluppo del senso di appartenenza, variabile centrale per lo sviluppo della coesione sociale, per la cura del bene comune e per un'esperienza scolastica positiva. Tali interventi sono rivolti agli alunni ed alla comunità dei genitori.
· Favorire le comunicazioni scuola-famiglia nelle situazioni in cui la variabile culture sensitive assume un ruolo di rilievo, promuovendo una comprensione degli eventi basata sull'incontro e il dialogo (perché le assenze?, perché non fa i compiti? perché non porta il materiale?, ...)
· Accertarsi della realizzazione (in prima persona o da parte di specialisti esterni come neuropsichiatri o logopedisti) di valutazioni delle problematiche specifiche presentate dagli alunni che rispondano ai criteri culture sensitive inclusi nelle edizioni aggiornate dei manuali diagnostici di riferimento.
· Fungere da nodo nella rete di servizi ed agenzie che possono intervenire a sostegno della situazione, promuovendo l'esplicitazione di modelli esplicativi personali e culturalmente plasmati, ponendo l'accento sulle progettualità migratorie specifiche in cui si inserisce la singolare vicenda dell'allievo in oggetto e del suo eventuale disagio.